Acquaticità in gravidanza

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«Durante la gravidanza l’acqua assume significati più profondi e valenze più ampie che in tutti gli altri periodi della vita della donna. La straordinarietà di questo periodo viene percepita anzitutto nei confronti del proprio corpo, sentito come “essenza” dalla persona che vive questo evento ed il cui culmine è rappresentato dal travaglio del parto e dalla nascita del piccolo. Perciò la donna è naturalmente incline ad osservarsi e ad osservare tutte quelle manifestazioni legate alla sua condizione, quindi a percepire le sensazioni del suo essere e delle sue funzioni, a comunicare in modo diverso e più profondo con il partner, quasi a farlo partecipe più cosciente dell’evento che li riguarda entrambi. La coscienza delle trasformazioni diventa particolare nel contatto con l’acqua che culla, accarezza, massaggia, rilassa. Il training acquatico sollecita in modo specifico certi gruppi muscolari che nella vita terrestre non vengono validamente interessati e ciò avviene particolarmente con i movimenti svolti sott’acqua. Ma gli effetti fisiologici positivi sono soltanto una parte di quanto può dare alla donna gravida questo rapporto con l’acqua, che diventa sempre più importante con l’avanzare della gestazione: l’abitudine a rilassarsi in acqua calda (32 gradi), a comunicare con il partner, a sentirsi sgravata dal peso, a vivere momenti lucidi e relazionali con le altre coppie, a sdrammatizzare quell’insieme di timori ed incertezze che normalmente accompagnano l’ultimo periodo della gravidanza. »

Primi Passi UISP di Andrea Imeroni 1993